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Bologna, 06/04/2000
Da alcune settimane si è costituita a Bologna una rete sociale a cui partecipano associazioni, collettivi e comitati, per organizzare un CONTRO-VERTICE in vista della Conferenza Internazionale, organizzata dall'OCSE, dal 12 al 15 giugno, nella nostra città su "Piccole e Medie Industria sull'era della globalizzazoine". L'assemblea della "Rete" che si è tenuta il 5 aprile, ha dato la sua adesione alla manifestazione di sabato 8 aprile in solidarietà ai ROM del campo di Santa Caterina di Quarto e ha votato questo ordine del giorno: Nel suo libro la "LENTE FOCALE" lo zingaro Otto Rosemberg racconta la sua biografia di deportato scampato ai campi di sterminio nazista. Un calvario che portò l'autore nei più famigerati luoghi della shoa come Aushwitz e Treblinka. Ma l'escalation che portò alla soluzione finale del popolo Rom e Sinti ebbe precedentemente anche alcuni passaggi "intermedi", come la costruzione di campi di contenimento dove concentrare in un solo luogo tutti questi indesiderabili. Dalla lettura di quelle pagine toccanti troviamo uno specchio dei giorni nostri, dei lager che troppo assomigliano ai nostri campi sosta per zingari o centri di permanenza temporanea per immigrati clandestini : stessa separazione, stesso controllo poliziesco, stesse condizioni igienico sanitarie, stessa invisibilità al mondo, stessa impossibilità di essere percepiti come persone. Il rogo del campo nomadi di Santa Caterina di Quarto sembra uscire da quelle pagine di dolore di un popolo che non ha mai visto il suo 25 aprile. Una strage annunciata ripetuta e ripetibile, roulotte che bruciano e bruceranno, tragedie normali che moltiplicano il volto disumano delle nostre metropoli dominate dalla filosofia della Tolleranza Zero. Non è peculiare della destra politica questo pugno di ferro contro i poveri dell'oltre periferia, in quanto centro-destra e centro-sinistra fanno a gara nel "ripulire" i centri storici delle nostre città. Lo s tesso campo di Santa Caterina di Quarto è frutto prima della Giunta Vitali e poi di quella Guazzaloca, così come il centro di detenzione per immigrati prevista in via Mattei trova la collaborazione della "sinistra" Regione Emilia-Romagna e del "destro" Comune di Bologna. CONTROPIANI
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