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Perché la Cgil regionale dice NO ai tre centri di permanenza per immigrati irregolari in Emilia Romagna
Dichiarazione di Gianni Rinaldini, segretario generale Cgil Emilia Romagna
"La Regione apra un confronto tra i soggetti sociali e istituzionali interessati"
"I tre centri di permanenza temporanea per immigrati irregolari in costruzione a Bologna, Modena e Rimini, per il modo in cui si configurano, sono semplicemente dei centri di detenzione: è pura ipocrisia definirli altrimenti. Tali strutture oggi si realizzano in rapporto con la nuova proposta di legge Bossi-Fini sull'immigrazione, tutta costruita sulla assurda equazione "clandestino uguale delinquente". Tanto più assurda in quanto la stessa legge bollerà come clandestino un lavoratore straniero a cui scade un rapporto di lavoro a termine (e sono tanti nella nostra regione) e che non sarà in grado per questo di rinnovare il contratto di soggiorno. Ciò determinerà inevitabilmente un aumento del fenomeno. La Cgil regionale giudica inaccettabile questa logica punitiva, che accoglie il lavoratore straniero solo in quanto merce e lo respinge come persona, come cittadino, che oltre ai doveri ha anche dei diritti. In coerenza con le nostre posizioni sulla proposta di legge nazionale, siamo nettamente contrari alla costruzione dei tre centri di permanenza-detenzione nella nostra regione.
Sono convinto che l'Emilia Romagna debba caratterizzarsi sul piano dell'accoglienza, della realizzazione di una società multietnica e pluriculturale e debba dunque crearne le condizioni. Al di là dei giudizi diversi che si possono dare sull'iniziativa dei "disobbedienti" a Bologna, non c'è dubbio che anche in quel modo si è contribuito a porre la società regionale davanti alla gravità della situazione. Le posizioni assunte dal presidente della Regione Errani con la richiesta di sospendere i lavori dei centri per una verifica sul loro ruolo, è certamente un primo passo positivo. A questo punto ritengo opportuno, da parte della Regione, il coinvolgimento dei diversi soggetti sociali e istituzionali in un esplicito e salutare confronto sui problemi di merito, per evitare che tali questioni possano creare ulteriore tensione e contrapposizioni dannose per tutti."
Inviamo la dichiarazione di Rinaldini con richiesta di pubblicazione e
cordiali saluti
UFFICIO STAMPA CGIL EMILIA ROMAGNA
Bologna, 30 gennaio '02
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