|
![]() |
|||||||||||||||||||||||||||
|
||||||||||||||||||||||||||||
|
BEYOND DEBT RELIEF: IL DOCUMENTO DI PROPOSTA DELLITALIA PER IL G8 DI GENOVA
Il documento parte dal presupposto che la crisi del debito estero sia già sostanzialmente risolta grazie ai successi della Iniziativa HIPC, rivolta ai 40 paesi più poveri con alto indebitamento, lanciata nel 1999 al Summit dei G8 di Colonia. Il passo successivo è quindi di rafforzare la posizione dei paesi che hanno beneficiato della riduzione del debito e di dare una opportunità a tutti i paesi poveri, anche a quelli che non hanno problemi di indebitamento, per accelerare il loro sviluppo e ridurre il gap con le economie più avanzate. Il Governo italiano propone una strategia per la crescita economica accelerata e lo sradicamento della povertà basata su tre elementi:
1. Il documento del governo Italiano sostiene che la liberalizzazione del commercio mondiale è il motore della crescita economica e della riduzione della povertà e che la marginalizzazione dei paesi meno sviluppati nei mercati mondiali può essere superata attraverso il loro impegno per una maggiore apertura delle economie, la diversificazione della produzione e la modifica della struttura delle esportazioni. I paesi industrializzati dovrebbero intraprendere azioni per favorire questo processo, eliminando le barriere commerciali, tariffarie e non, che limitano laccesso dei prodotti dei paesi meno sviluppati e aiutando questi paesi a migliorare la loro capacità di formulare strategie commerciali appropriate, di negoziare con partner commerciali e investitori esteri. Per quanto riguarda il rafforzamento delle capacità in materia commerciale, il Governo Italiano propone di rafforzare lassistenza tecnica ai paesi meno sviluppati attraverso una donazione di 100 milioni di dollari da parte dei G7 allapposito fondo costituito recentemente. Secondo il documento, la battuta darresto subita dallOrganizzazione Mondiale del Commercio a Seattle è disastrosa per i paesi più poveri, perché i meccanismi e le regole del sistema di scambi multilaterale può portare loro grandi benefici. Bisogna quindi favorire la partecipazione dei paesi meno sviluppati nellOMC semplificando le procedure per ladesione. 2. Il documento ricorda che, mentre la globalizzazione e la liberalizzazione hanno determinato un grande aumento dei flussi di investimenti esteri privati a livello mondiale, i paesi meno sviluppati restano sostanzialmente esclusi da questo processo, ricevendo nel 1999 solo lo 0,5% degli investimenti totali. Per il Governo italiano i paesi poveri devono fare il massimo sforzo per adottare le giuste politiche per attirare gli investimenti stranieri. Il documento propone che gli organismi internazionali, superando il fallimento dellaccordo multilaterale sugli investimenti (MAI), stabiliscano una serie di requisiti minimi che i paesi meno sviluppati dovrebbero garantire su base volontaria per creare un clima favorevole agli investimenti stranieri (protezione degli investitori, difesa dei diritti di proprietà intellettuale, adeguamento degli standard contabili, politiche di competizione interna, incentivi fiscali, ecc.). Inoltre, si dovrebbe offrire assistenza tecnica e finanziaria per aiutare questi paesi ad allinearsi con le regole internazionali e a migliorare gli strumenti di promozione degli investimenti. Altri interventi degli organismi multilaterali dovrebbero riguardare il miglioramento delle infrastrutture e lo sviluppo del capitale umano, mentre i paesi industrializzati potrebbero attuare una politica di incentivi finanziari, fiscali e assicurativi per stimolare gli investimenti delle imprese nazionali nei paesi in via di sviluppo. 3. Il documento afferma la necessità di intensificare il sostegno della comunità internazionale ai paesi poveri le cui risorse sono insufficienti per garantire un livello adeguato di "investimenti in capitale umano" (condizioni di salute ed livello di educazione della popolazione) da cui dipende la crescita economica di lungo periodo. Il documento ricorda la drammatica situazione della salute nei paesi più poveri (aspettativa di vita inferiore a 52 anni, mortalità infantile del 9 per cento, bassissima spesa sanitaria pro capite, ecc.), resa ancora più grave dalla pandemia dellAIDS e dalla persistenza di malaria e altre malattie infettive, e le crescenti difficoltà di accesso ai servizi sanitari per una gran parte della popolazione a causa del costo eccessivo. Dopo aver ricordato gli obiettivi di sviluppo stabiliti nel 1996 dai paesi industrializzati nel campo della salute nei paesi poveri (riduzione di 3/4 della mortalità materna, riduzione di 2/3 della mortalità nei bambini sotto i 5anni, accesso per tutti ai sevizi di salute riproduttiva entro il 2015), il documento formula una serie di proposte per rilanciare limpegno della comunità internazionale per un sostegno tecnico e finanziario volto a rafforzare le capacità dei governi nazionali, delle comunità e del settore privato di attuare programmi sanitari efficaci. La principale proposta riguarda la costituzione di un fondo fiduciario per la salute di 1 miliardo di dollari, creato con i contributi al 50 % dei governi dei G7 e delle 1000 maggiori società multinazionali, e gestito dalla Banca Mondiale in collaborazione con lOrganizzazione Mondiale della Sanità. Lobiettivo sarebbe la creazione di un Servizio Multilaterale per la Salute in grado di fornire vaccini e trattamenti preventivi e curativi a prezzi più accessibili per i paesi poveri. Altre proposte riguardano:
Anche per quanto riguarda leducazione, il documento riassume la difficile situazione dei paesi poveri (bassi tassi di alfabetizzazione, in particolare per le donne, bassissima spesa pro capite, dimezzamento degli aiuti internazionali in questo settore) e ricorda gli obiettivi di sviluppo stabiliti dai paesi industrializzati (educazione per tutti entro il 2015, eliminazione delle disparità di genere entro il 2005). Le proposte del Governo Italiano nel campo delleducazione sono le seguenti:
|
|||||||||||||||||||||||||||
|