
Rivestiamo
dei colori di Pace il Comune
Assemblea Provinciale "Fermiamo la guerra"
Mentre più
di 30.000 bolognesi partivano per Roma per manifestare il loro NO ALLA
GUERRA SENZA SE E SENZA MA la giunta Guazzaloca e la maggioranzache
la sostiene hanno letteralmente impedito qualsiasi discussione in Consiglio
Comunale su un ordine del giorno contro la guerra; allo stesso tempo
diversi esponenti della maggioranza si adoperavano per impedire l'esposizione
delle bandiere "arcobaleno" dai palazzi pubblici in evidente
disprezzo di un sentimento popolare largamente maggioritario a Bologna,
la città italiana con il maggior numero di bandiere esposte dai
balconi.
Sono comportamenti inqualificabili che ledono principi fondamentali
di legalità e di democrazia, in questo modo infatti la Giunta
Guazzaloca è venuta meno agli stessi principi sanciti nello statuto
comunale, che al comma 10 dell'articolo 2 ove si legge " Il Comune
concorre, nell'ambito delle organizzazioni internazionali degli enti
locali e attraverso i rapporti di gemellaggio con altri comuni, alla
promozione delle politiche di pace e di cooperazione per lo sviluppo
economico, sociale, culturale e democratico." , riproponendo la
stessa logica di chi, votando la guerra preventiva, vorrebbe stracciare
l'articolo 11 della Costituzione.
E' evidente che Guazzaloca e la sua giunta mostrano, ancora una volta,
di non volere, né potere rappresentare la città ed i suoi
sentimenti più profondi.
La mobilitazione in forte crescita, le piazze, i balconi, le bandiere
sono il segno di un impegno forte e di novità importanti. Per
la prima volta nella storia, a partire da una proposta nata al Forum
Sociale Europeo di Firenze e ripresa a Porto Alegre, si è realizzata
una mobilitazione globale e generalizzata di oltre 120 milioni di persone
in tutto il mondo. Anche se guardiamo alla nostra città vediamo
novità; le stesse bandiere ci parlano di un coinvolgimento di
strati ampi di popolazione, dalle più diverse biografie e condizioni
sociali, di una voglia di esprimersi , di "esporsi", di un
protagonismo alla ricerca anche di nuove forme della politica, ma ci
parlano soprattutto di un impegno e di una speranza per un'altra città
e un altro mondo possibile, fondati sulla pace, sulla contrarietà
alla guerra, sulla giustizia, come valori condivisi di un percorso comune
di democrazia e diritti.
E' questo impegno,
queste speranze che dobbiamo continuare a far vivere per "Fermare
la guerra", anche se essa dovesse scoppiare.
Per questo come "Tavolo contro la guerra" di Bologna continueremo
a portare avanti la nostra iniziativa con una Assemblea provinciale
il 27 Febbraio, alle ore 20.30 presso La Cappella Farnese di Palazzo
d'Accursio [Comune di Bologna] che metterà assieme decine di
Comitati, Coordinamenti, Tavoli, nati nei diversi quartieri e paesi
della provincia, per discutere un percorso comune verso la realizzazione
di una grande manifestazione provinciale contro la guerra.
Per questo chiediamo a tutte e a tutti, lunedì 24 Febbraio alle
ore 18, di staccare per qualche ora la bandiera della pace dal proprio
balcone e di portarla in piazza Maggiore, "Per rivestire dei colri
della pace il Comune" e far sentire la nostra voce a chi, lì
dentro, si sta rendendo
colpevolmente responsabile di scelte senza futuro.
Tavolo contro la
guerra di Bologna