Durante questo fine settimana sono arrivati 23 avvisi di garanzia
ad altrettante persone accusate di aver partecipato allo "smontaggio"
del Centro di Detenzione per migranti di Via Mattei lo scorso 25
gennaio. I reati contestati sono quelli di danneggiamenti, occupazione
abusiva di suolo pubblico e resistenza a pubblico ufficiale. Si tratta,
probabilmente, di una prima tranche a cui faranno seguito altri provvedimenti.
Che dire?
E' vergognoso che al più alto "gesto di civiltà"
che si è verificato quest'anno nella nostra città l'unica
risposta che si dia sia quella repressiva.
Ce lo aspettavamo tutto questo?
Certo che sì, soprattutto ora, dopo che da poche settimane è
stata approvata la legge razzista e fascista sull'immigrazione (la Bossi-Fini).
La battaglia contro l'apertura del CPT di via Mattei è stata
uno dei temi su cui il movimento dei movimenti ha posto particolarmente
l'attenzione in questo ultimo anno, ora che il carcere etnico è
stato aperto questa lotta deve proseguire con altre forme, cercando
di coinvolgere ancora di più pezzi della società civile.
La mobilitazione contro i CPT deve essere legata alla battaglia contro
la Bossi-Fini, una legge che deve essere contrastata concretamente,
giorno per giorno, nella sua attuazione.
La lotta dei cittadini migranti per "dignità e diritti"
deve essere la nostra lotta perché, con le misure previste dalla
Bossi-Fini (es: il contratto di soggiorno), ad essere intaccati sono
i diritti di tutti i lavoratori, sia stranieri che italiani.
Il 2 marzo scorso eravamo
in 15 mila a "rivendicare", nelle strade di Bologna, la giustezza
dello smontaggio del CPT, adesso che un gruppo di compagni viene colpito,
nessuno deve essere lasciato solo in questa vicenda.
Totale solidarietà, dunque, ma anche consapevolezza su un fatto:
la lotta alla repressione sarà molto più efficace se il
movimento, il social forum, le associazioni e le reti che ne fanno parte,
sapranno tenere viva l'attenzione contro questa legge razzista, con
tutta la radicalità necessaria, insieme a una capacità
di coinvolgimento ancora più vasta di quella abbiamo prodotto
in passato.
Valerio Monteventi
Consigliere comunale indipendente PRC
Bologna,
30 luglio 2002