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Siamo i lavoratori precari, atipici, interinali, in nero, parasubordinati, dei call center e dei fast food, siamo soprattutto giovani, invisibili e non abbiamo nessun sindacato che ci protegga e che ci rappresenti. Siamo i lavoratori migranti che sfuggono alla fame, alle distruzioni del neoliberismo, alle guerre. Vogliamo visibilita', cittadinanza e diritti. E ce li prenderemo. Saremo in piazza per dare visibilita' al lavoro vivo, sottolineare le nuove forme di lavoro e collegarle a quello dipendente. Per rinnovare il dibattito stantio sui diritti e il valore sociale del lavoro, poniamo la questione della SOCIETA' tutta come produttrice di ricchezza e invitiamo a forme di sciopero completamente nuove, che chiamiamo SCIOPERO SOCIALE e DI CITTADINANZA e a nuovi strumenti politici RIVENDICATIVI come il REDDITO DI CITTADINANZA e il WELFARE MUNICIPALE. E' cambiata la forma di produzione economica. Lo sciopero e' il blocco della produzione economica e l'economia di oggi si basa principalmente sulla produzione di comunicazione e beni immateriali, oltre che prodotti materiali e di consumo e servizi. L'attore principale è la l SOCIETA' tutta in quanto produttrice. La societa' e' oggi attraversata da moti di democrazia partecipativa. Dai centri sociali ai social forum fino ai girotondi e alle nuove lotte sindacali del lavoro atipico e immateriale. STIAMO CONNETTENDO queste cellule motrici di democrazia per creare uno SCIOPERO SOCIALE unitario L'art. 18 non difende solo i diritti del lavoro ma soprattutto la societa' dalla frammentazione e dalla competizione che il mercato e il governo vorrebbero imporre per sfruttarla meglio. Lo sciopero sociale e' quindi uno sciopero per difendere il legame sociale e costruire una cittadinanza piu' forte, e' uno sciopero per FARE SOCIETA'. Il movimento dei movimenti è uno dei motore di innovazione della politica e della societa' italiana, deve innovare anche il dibattito sul lavoro e farsi portatore di queste nuove idee. Bisogna difendere i diritti del lavoro partendo dalla societa', lavorando alla connessione tra le nuove forme di lavoro atipico e interinale, il lavoro cognitivo e comunicativo, le comunita' urbane e il "movimento dei movimenti". Siamo in piazza per
La parola dordine dello sciopero generale, maturata nelle numerose assemblee dei migranti, si pone come volontà di incidere sugli assetti produttivi. Le catene di montaggio che continuano a correre dentro e fuori le mura delle fabbriche scomponendo e frammentando le varie figure lavorative impongono allo sciopero generale una dimensione sociale. La proposta di sciopero generale è la presa di parola più piena, la fame di espressione di soggettività che le manifestazioni locali e nazionali, come lultima che ha coinvolto 3 milioni di persone lo scorso 23 marzo a Roma, non sembrano aver soddisfatto. Quindi il 16 aprile milioni di donne e uomini sciopereranno contro il governo Berlusconi-Bossi-Fini e contro le sue politiche tese a smantellare il sistema di diritti sociali conquistato da decenni di lotte operaie. Il libro bianco di Maroni, la proliferazione delle forme di lavoro precario, interinale, intermittente, lattacco allarticolo 18 dello statuto dei lavoratori, alle pensioni, alla sanità, alla scuola pubblica, rappresentano forme di svuotamento dei diritti di cittadinanza che si riflettono immediatamente nella figura del "contratto di soggiorno per lavoro" con il quale il ddl Bossi-Fini intende regolare laccesso dei migranti sul territorio nazionale. La realtà migrante rappresenta oggi il modello di un processo di trasformazione del lavoro e di ridefinizione della cittadinanza: per il migrante, come per lavoratori, donne, studenti italiani, le politiche neoliberiste di flessibilità e piena occupabilità disegnano un futuro di perenne clandestinità ed invisibilità sociale. Clandestinizzare il lavoro, dividerlo, privarlo di diritti, questo lunico obiettivo delle politiche neoliberiste del governo Berlusconi. Siamo tutti potenziali clandestini, poiché tutti rischiamo di divenire invisibili per titolarità di diritti, possibilità di avere spazi, case, un futuro dignitoso. Testimonianza di questo stato di deprivazione dei diritti sono i migranti di Via Guelfa e degli altri centri di prima accoglienza di Bologna, costretti ad una condizione di vita disastrosa nonostante le promesse da anni avanzate dal Comune di fantomatiche politiche abitative di seconda accoglienza. Una condizione aggravata dalle discriminazioni razziali delle agenzie immobiliari, dagli affitti inaccessibili (per chiunque), dalla difficoltà di accedere alledilizia popolare e alla sanità pubblica. Ne danno testimonianza, ancora, gli abitanti di Via Stalingrado, obbligati a vivere in spazi la cui abitabilità è stata negata ai precedenti occupanti italiani a causa dei gas tossici della vicina manifattura tabacchi, per colpa dei quali oggi la maggior parte dei bambini soffre dasma, mentre i medici pubblici rifiutano di fornire lassistenza domiciliare. Infine, anche le pratiche volte a impedire il ricongiungimento familiare (il Comune di Bologna, ad esempio, ha ristretto a questo scopo gli appartamenti di Via Stalingrado), così come la proliferazione dei centri di detenzione per clandestini (CPT) esprimono chiaramente una concezione dei migranti come corpi e braccia da adattare ad esigenze economiche congiunturali. Contro tutto questo, per rivendicare il diritto alla stabilità e al futuro, per una sanatoria generale e per il pieno riconoscimento dei diritti di cittadinanza ai lavoratori migranti, per nuove politiche urbanistiche e abitative, per la modifica delle regole delle graduatorie daccesso alle case popolari, per la garanzia del diritto al futuro per i figli dei lavoratori migranti che la legge Bossi-Fini vuole espellere al compimento della maggiore età, perché possano portare a termine i loro studi, per spazi di socializzazione che pongano fine allinvisibilità politica dei migranti, il Bologna Social Forum sostiene la loro lotta. I numerosi tavoli dei migranti e le iniziative politiche da loro avanzate in questi mesi impongono di continuare a sostenere le lotte dei migranti anche in occasione dello sciopero generale del 16 aprile, proseguendo e rafforzando quel comune percorso di lotta politica iniziato a Genova. Bologna Social Forum
Comunicato stampa La Rete Lilliput aderisce con convinzione allo sciopero generale convocato per il 16 Aprile 2002. Prima del 1970, in Italia, i lavoratori dipendenti potevano essere legalmente licenziati senza motivo. Lo Statuto dei Lavoratori ha semplicemente introdotto le norme di attuazione di principi costituzionali, assicurando anche all'interno delle fabbriche il rispetto dei diritti democratici presenti nella carta costituzionale (art. 41): libertà d'opinione, tutela da intromissioni illecite nella vita privata, diritto di difesa in sede disciplinare, valorizzazione della professionalità come componente fondamentale dell'identità personale, diritto di assemblea e altro ancora. SCIOPERO GENERALE DEL CONSUMO per il giorno 16 Aprile
COMUNICATO STAMPA CONTRO LO SFRUTTAMENTO DEI LAVORATORI DELLE I temi e i contenuti del movimento di Porto Alegre e le rivendicazioni dei lavoratori che lottano per i loro diritti possono contaminarsi e rendere incisiva l'opposizione sociale alla globalizzazione economica. Invitiamo tutti gli student* i lavorator* i precar* a scendere in piazza domani 17 aprile nella giornata Mondiale di lotta contadina. Info: kontroverso@yahoo.it Il 16 aprile scendiamo per le strade per chiedere il REDDITO UNIVERSALE Pietro ha lavorato per anni in una fabbrica bellica: anni di scioperi contro la produzione militare, contro l'installazione dei missili di Comiso, contro l'export di armi nei paesi in guerra e autoritari, di denunce pubbliche, di collette di solidarietà con i popoli o movimenti vittime del fuoco delle armi italiane....Ha conosciuto "il reparto confine" e infine è stato buttato fuori. Troviamoci alle ore 9.00 in piazza Maggiore insieme ai sindacati di base 16 aprile 2002: SCIOPERO GENERALE E GENERALIZZATO. INSIEME CONTRO BERLUSCONI, CONTRO LA GUERRA, CONTRO IL NEOLIBERISMO Il comitato locale ATTAC BOLOGNA aderisce alle iniziative della giornata: saremo presenti con una delegazione nel corteo unitario promosso dal social forum bolognese, saremo presenti in piazza VIII agosto, dove proseguiremo la nostra iniziativa di raccota firme per la proposta di legge di iniziativa popolare per l'introduzione della Tobin Tax. Riteniamo che la mobilitazione sindacale del 16 aprile debba essere un momento di lotta quanto più esteso possibile, perché oggi sono in gioco diritti fondamentali, a partire dalla dignità dei lavoratori, che costituiscono un'indispensabile premessa per qualsiasi democrazia. Per noi sarà anche un'occasione di dialogo con altri soggetti, a partire dai nostri contenuti, la lotta al neoliberismo e alla guerra globale che esso alimenta. Comitato locale ATTAC BOLOGNA "ALBERI NON ANTENNE" comitati e cittadini contro l'elettrosmog CONTRO L'ELETTROSMOG IN PIAZZA COMUNICATO STAMPA SMOG RESO PIU' PERICOLOSO DALLA PRESENZA DI CAVI ELETTRICI "Alberi non antenne" dall'ambiente in piazza per lo sciopero generale del 16-04-02. Impariamo a trattare argomenti in modo generale e combinato per potere entrare nel mercato globale dalla parte dei no-global. "Rete" funziona il passa voce dell'informazione, rappresentanti dei comitati contro l'elettrosmog che da anni seguono questo difficile problema, il 13 aprile in Via Fioravanti insieme ad alcuni gruppi neo costituiti per Via Lamponi - Via Malvolta, per Villanova di Castenaso e per la centrale della Beverara troppo vicina alle scuole. Inquadrato il fenomeno "antenne e centrali elettriche contro la volontà dei cittadini", si puntano in modo fermo gli obiettivi. Agguerritissss..sssimi, pronti alla resistenza passiva, a fare valere il diritto faticosamente conquistato di presentare osservazioni tramite diffide legali, insieme e decisi contro un "sistema che non vuole tenere conto della salute della gente". Nonostante il ripetuto invito ai Sindaci di ottemperare a quanto previsto dalla recente Legge Quadro, presentato dall'Assessore Forte Clò della Provincia di Bologna, troppo pochi sono i regolamenti adottati dai Comuni. Come mai ??!! Gli strumenti urbanistici esistono, sono stati chiaramente individuati con un lungo lavoro collaborativo tra Provincia ed alcuni consiglieri regionali, ma i Sindaci aspettano. Non vogliamo che l'amministrazione del Comune di Bologna continui a mettere nel cassetto/archivio le firme di protesta che continuano ad essere raccolte ed inviateci in copia. Ormai migliaia, senza risposta. Dove finiranno le certificazioni mediche attaccate dai comitati antismog sabato mattina in Piazza Maggiore ??!! Quelle corredate alle petizioni popolari contro l'elettrosmog sono diventate fumo, svanite nel nulla invisibili e introvabili. "Zoccolo duro contro i gestori" ribatte Orazio Sturniolo dei comitati del Navile "Questa volta i comitati . insieme puntano verso l'obiettivo". La protesta non più come fatto personale, si va dalle assemblee ai documenti allargati da presentare alle amministrazioni, da rendere pubblici alla gente attraverso le miriadi di canali distributivi creati per l'informazione. Con le liste di dialogo si moltipli! Bologna, 14-04-02 Comunicato stampa: sciopero generale Rifondazione Comunista parteciperà convinta ed in massa alla sciopero generale e generalizzato del 16 aprile. Le delegazioni del PRC provenienti da tutta la regione saranno presenti a tutti i cortei che partiranno dai vari concentramenti, in particolare la Federazione di Bologna sarà anche presente in modo consistente al concentramento di Piazza Maggiore da dove partirà il corteo del Bologna Dopo la grandissima manifestazione di Roma, lo sciopero generale rappresenta un'altra tappa determinante affinché sia battuta l'intenzione del governo di eliminare l'articolo 18 e, per questa via, aprire la strada ad una flessibilità generalizzata: obiettivo de libro bianco del Ministro Maroni. Per continuare le iniziative contro il governo Prc ha già proposto, e ripropone, alle forze politiche del centro sinistra l'ostruzionismo in Parlamento contro la legge delega. Così come proponiamo alle forze politiche, sindacali e sociali, la raccolta di firme per un referendum che estenda a tutti i lavoratori i benefici dell'art.18 dello statuto dei lavoratori. Siamo ad un passaggio decisivo per quanto riguarda i diritti dei lavoratori, e più in generale, la tenuta democratica del paese. La presidenza del PRC di Bologna Oggi si è svolta la conferenza stampa, presenti Massimo Betti di RdB/CUB, Ermanno Lorenzoni dello Slai COBAS e Alvin Palmi degli studenti "Nati dalla resistenza", Rossana De Simone già delegata FLMU Aermarchi, per spiegare le motivazioni e le modalità dello sciopero generale del sindacalismo di base del 16 aprile. Anche a Bologna, si terrà una manifestazione che partirà da P.zza. Maggiore, (concentramento ore 9) sfilerà davanti alla Confindustria per poi concludersi in P.zza. Verdi dove si terrà un comizio aperto a tutte le forze partecipanti alla manifestazione. A questa manifestazione, oltre alla partecipazione dei lavoratori mobilitati dal sindacalismo di base, hanno dato la loro adesione anche il Bologna Social Forum, gli studenti e gli immigrati. Il corteo sarà aperto da uno striscione unitario, senza sigle, con le parole d'ordine che accomunano tutti i partecipanti: NO AL LIBERISMO, NO ALLA GUERRA, PER IL CONFLITTO SOCIALE. Lo sciopero e la manifestazione sono contro le politiche antisociali del Governo, la concertazione, e la guerra. Infatti, nonostante le straordinarie mobilitazioni, il Governo Berlusconi continua nella sua politica di attacco ai diritti dei lavoratori, dei precari, dei disoccupati. Mentre CGIL, CISL e UIL continuano pervicacemente a orientare le loro manifestazioni ed i loro scioperi alla ripresa della concertazione, il sindacalismo di base rappresenta con le sue proposte l'effettivo contrasto alle politiche antisociali di governo e confindustria, alla concertazione, alle guerre, ai massacri. In questo senso la presenza garantita dalla rappresentanza palestinese della nostra città, sottolinea un importante elemento di solidarietà attiva al popolo palestinese che sta subendo l'aggressione da parte dell'esercito occupante israeliano. Il sindacalismo di base pone con forza obiettivi e parole d'ordine che sono drasticamente alternativi alle politiche antisociali del Governo:
Inoltre, in concomitanza con l'assemblea di Confindustria di venerdì 12 aprile, i sindacati di base organizzano un presidio a Parma per protestare contro le proposte del padronato. CONFEDERAZIONE COBAS - CUB - SLAI COBAS |
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